Cosa sono le “biancane”?
Il Parco Le Biancane deve il suo nome alla colorazione bianca delle rocce che caratterizza il paesaggio.
Le emissioni di idrogeno solforato, causano una reazione chimica con il calcare, trasformandolo in gesso.
I vapori bianchi che fuoriescono dal terreno, il fango in ebollizione e le macchie biancastre che segnano il suolo regalano a questo luogo un aspetto suggestivo e inconsueto.
Rocce, vapori e zolfo
Il percorso è un vero e proprio anello e appena arrivati il colpo d’occhio è fantastico! Rocce bianche si alternano a quelle grigie e rosse.
A tratti si notano macchie gialle di zolfo formatesi quà e là. Bellissima atmosfera, il terreno emana calore e un particolare tepore vi avvolge.
Il vapore che esce dalle fratture delle rocce ha una temperatura di circa 100°C ed è costituito dal 95% da vapore acqueo e per il restante da anidride carbonica, metano, ammoniaca, acido solfidrico (responsabile del caratteristico odore di uova marce), acido borico, azoto, idrogeno ed in minor misura elio, argon, radon ed altri gas nobili.
l' habitat naturale è stato modificato nel tempo dal calore e dall’emissione dei vapori.
Proprio per queste particolari caratteristiche geologiche e climatiche, si è sviluppata in tutta quest’area una flora atipica.
La flora del Parco Le Biancane
Le specie vegetali tipiche di questa parte della Toscana convivono con altre che normalmente si trovano ad altre latitudini ed altitudini.
Il brugo, in particolare, si spinge coraggiosamente fino a poca distanza dalle bocche di uscita dei vapori, senza particolari conseguenze.
Anche le sughere che in genere sono sconosciute sopra i 300 mt., qui vivono tranquillamente a 700 mt., grazie alle particolari condizioni.
Il panorama.... se la giornata è chiara si riesce a vedere la costa che da Piombino procede verso Punta Ala.